Progetti di servizio civile regionale per minori

I progetti di servizio civile regionale per minori (dai 15 ai 18 anni) sono pensati possibilmente per:

– essere integrati nei percorsi scolastici e, più in generale, nell’obbligo formativo; -svolgersi durante il periodo estivo e/o durante il corso dell’anno scolastico;

– durare, nel rispetto del prioritario impegno scolastico, almeno 35 ore comprensive della formazione; ciò non toglie che al termine del progetto venga valutata dalle parti (ente, insegnante, giovane e genitori) l’opportunità e la fattibilità, con le attenzioni dette prima, di proseguire nell’esperienza prevista dal progetto di servizio civile;

– porsi quale completamento delle azioni formative, informative e di sensibilizzazione rivolte agli studenti che adempiono l’obbligo formativo, ai loro insegnanti, alle loro famiglie ed alle persone frequentanti centri di aggregazione;

– rivolgersi ai giovani nella fascia d’età 15 – 18 anni, senza distinzione di cittadinanza, valorizzando anche la disponibilità di singoli giovani (in quest’ultimo caso, qualora trattasi di studenti, i CO.PR.E.S.C. cercheranno d’informare e coinvolgere la scuola di provenienza del giovane);

– poter organizzare momenti di incontro separati e/o congiunti rivolti ai genitori e agli insegnanti dei ragazzi: occasioni di informazione/sensibilizzazione, attività di verifica, da effettuarsi prima, durante e al termine dell’esperienza. Questa attenzione affinché il servizio civile regionale sia realmente un percorso condiviso e partecipato anche dagli adulti quali responsabili della formazione e della crescita umana ed intellettuale dei minori.

Tale ambito d’azione vuole essere una delle modalità di prevenzione e contrasto all’abbandono dell’esperienza in corso d’opera, nonché occasione di coinvolgimento, condivisione e responsabilizzazione del mondo adulto;

– caratterizzarsi per la chiarezza e la trasparenza delle attività previste e dei momenti di formazione e verifica dell’esperienza(*). I momenti specifici di verifica, preventivamente descritti nel progetto, è auspicabile che vengano calendarizzati e contemplati all’interno dell’orario scolastico per facilitare la partecipazione dei ragazzi e il coinvolgimento degli insegnanti (un gruppo di insegnanti fortemente motivato è decisivo per il buon esito dell’esperienza), inserendoli nell’accordo che disciplinerà quanto previsto nel precedente primo alinea;

– poter prevedere occasioni di incontro tra i giovani coinvolti, scambi di esperienze e rielaborazione del vissuto nell’ambito del percorso di servizio e in un’ottica formativa, coinvolgendo, laddove possibile e tramite i CO.PR.E.S.C., anche con le altre esperienze del servizio civile nazionale e regionale(*);

– poter prevedere colloqui individuali del giovane con l’operatore di riferimento dell’ente proponente l’esperienza di servizio civile(*). Nell’ambito del colloquio saranno ribaditi i tempi e le modalità di svolgimento del servizio, ascoltate le motivazioni del giovane e valutata la conferma della disponibilità del giovane allo svolgimento del servizio(*). Il colloquio ha la funzione di rafforzare la consapevolezza nel ragazzo rispetto al suo ruolo e all’utilità dell’attività prevista, nonché il riconoscimento da parte dell’ente della sua disponibilità al servizio e renderà ufficiale l’inizio di un percorso comune tra il giovane e l’operatore (*).

Tale relazione comporterà un investimento di energie da parte dell’operatore per la durata complessiva dell’esperienza(*).

Alla conclusione dell’esperienza di servizio civile regionale verrà rilasciato un attestato di partecipazione, a chi ha portato a termine l’intero periodo(*). È opportuno valutare la possibilità di valorizzare i giovani che hanno svolto il servizio civile nelle attività di sensibilizzazione e formazione dei giovani subentranti, quale occasione di riconoscimento, condivisione e trasmissione del significato dell’esperienza effettuata, anche attraverso l’utilizzo dei giornalini interni delle scuole. Il coinvolgimento di giovanissimi, insieme ai loro genitori, con percorsi “personalizzati” (tempi e modalità diversificati) rende inidoneo lo strumento del bando, pur dovendo assicurare trasparenza e imparzialità nell’azione degli enti coinvolti.